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VORREI SAPERE 8
Vorrei
Sapere
8
Segue > Periodo di comporto
Per coloro che sono sottoposti a trattamento di dialisi, le as-
senze non sono considerate ai fini del comporto.
Comporto per sommatoria: un lavoratore con anzianità
di 8 anni è stato assente per malattia per l’intero mese
di giugno 2009, successivamente per un altro mese e
mezzo ed infine dal 1° febbraio al 31 maggio del 2012. al
rientro (1° giugno 2012) ha già totalizzato 6 mesi e mezzo
di assenze per malattie o infortuni e quindi ha a dispo-
sizione altri 3 mesi e mezzo fino al 31 maggio del 2013.
abi raccomanda alle imprese di valutare con
la massima considerazione, ai fini di quanto
previsto dal comma 4 del presente articolo, la
condizione dei dipendenti affetti da patologie
di analoga gravità.
in caso di prolunga-
mento della malattia,
cosa bisogna fare
prima che sia finito
il comporto?
Utilizzare l’aspettativa non retribuita.
Trascorsi i periodi di comporto, il lavoratore può richiedere
un’aspettativa non retribuita di
massimo 8 mesi.
In caso di ri-
petizione non si possono superare i
12 mesi
nell’arco di un
quinquennio.
L’azienda è obbligata
a segnalare
al lavoratore
l’approssimarsi
della scadenza del
periodo di comporto?
Si
, le aziende segnaleranno al lavoratore - con un mese di an-
ticipo - la scadenza del periodo di comporto contrattualmente
previsto.
I lavoratori con contratto a tempo indeterminato, nei confronti
dei quali sia stato accertato, da una struttura sanitaria pub-
blica, lo stato di tossicodipendenza o di alcolismo cronico e
che si impegnino a sottoporsi ad un trattamento terapeutico
di riabilitazione, possono fruire di un’aspettativa non retribuita
per un periodo non superiore a tre anni, finalizzato a favorirne
il recupero sociale e la riabilitazione.
L’aspettativa non è concedibile agli ultrasessantenni in
possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia.