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VORREI SAPERE 8

Vorrei

Sapere

8

Segue  >  Jobs Act

Quali sono i vantaggi

della conciliazione?

La procedura di conciliazione beneficia della totale esenzione

fiscale e contributiva, e della celerità nella liquidazione degli

indennizzi previsti

(l’offerta del datore di lavoro avviene con un

assegno circolare)

, evitando i tempi, l’incertezza e i costi di un

procedimento giudiziario.

La scelta del lavoratore deve essere assistita, poiché l’accetta-

zione dell’offerta datoriale comporta la rinuncia all’impugna-

zione del licenziamento.

A quanto dovrebbe

ammontare l’offerta

conciliativa?

L’offerta conciliativa è calcolata sulla base della retribuzione

utile per il calcolo del Tfr e per un numero di mensilità propor-

zionali all’anzianità di servizio (una mensilità per ogni anno di

servizio,

con un minimo di 2 e un massimo di 18

).

È possibile negoziare

un indennizzo

maggiore?

Il lavoratore, assistito dal Sindacato, può cercare di negoziare

un indennizzo maggiore tenuto conto degli aspetti caratteriz-

zanti la lite, dei motivi del licenziamento, di una valutazione

economica complessiva sulla base del sistema di indennizzi

previsto dalla riforma, dell’indennità (già dedotta la tassazione

per quel livello di reddito) a cui il lavoratore avrebbe diritto a

fronte della dichiarazione da parte del giudice dell’illegittimità

del licenziamento.

Ovviamente tale maggiore importo, per la parte ecce-

dente le 18 mensilità, è fiscalmente imponibile ed è sog-

getto a contribuzione.

È sempre

conveniente

negoziare

un indennizzo?

In relazione ad una maggiore anzianità di servizio, la conve-

nienza nella scelta conciliativa per il datore di lavoro si riduce

ed aumenta quella per il lavoratore a cui verrebbe liquidato

un importo netto maggiore di quello che potrebbe percepire

in giudizio, evitando così i costi della lite, l’incertezza del giudi-

zio e le lungaggini dei tribunali.