FIRST-CISL
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Maternità
e congedi parentali
La lavoratrice
disoccupata, sospesa
o assente dal lavoro
senza retribuzione,
ha diritto
all’indennità di
maternità?
SI,
ha diritto all’indennità di maternità se l’intervallo di tempo
tra l’inizio dell’assenza, sospensione, disoccupazione e l’inizio
del periodo di interdizione, non supera i
60 giorni
.
La lavoratrice che, all’inizio dell’astensione obbligatoria, sia so-
spesa anche da più di
60 giorni
ha diritto ugualmente all’in-
dennità di maternità qualora:
• fruisca del trattamento di disoccupazione;
• si trovi in aspettativa sindacale o per carica pubblica (L. 300/70).
Nel computo dei 60 giorni non bisogna tener conto delle
seguenti assenze:
•
malattia o infortunio sul lavoro;
•
periodi di congedo parentale o permalattia del bambino
a causa di precedente maternità (TU 151/2001);
•
periodo di assenza per la cura del minore affidato in prea-
dozione (TU 151/2001).
Divieto di lavoro
Quali sono i casi
di anticipo?
• Per complicazioni della gravidanza;
• qualora le condizioni ambientali siano pregiudizievoli alla sa-
lute della mamma e del bambino;
• per impossibilità di spostare la lavoratrice ad altre mansioni.
Chi può adottare
il provvedimento
di anticipo?
La procedura di interdizione anticipata per “gravi complicanze
della gravidanza o di persistenti forme morbose che si pre-
sume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza” è di
competenza esclusiva della ASL (
art. 17 T.U.
, comma 3, come
modificato dall’
art. 15 del D.L. n. 5/2012
, c.d. Decreto Semplifi-
cazioni). La lavoratrice, in detti casi, dovrà pertanto presentare
domanda alla ASL territoriale di competenza.
La procedura di interdizione anticipata “quando le condizioni di
lavoro o ambientali sono ritenute pregiudizievoli alla salute della
donna e del bambino” e quando la “lavoratrice non possa essere
spostata ad altre mansioni” sono di competenza della Direzione
Provinciale del Lavoro – Servizio Ispezione del lavoro del luogo di
residenza abituale, ove la lavoratrice deve presentare domanda.
La domanda può essere presentata di persona dalla lavora-
trice, tramite persona diversa munita di delega ovvero tramite
il servizio postale mediante Raccomandata A/R, in quest’ul-
timo caso il tempo di rilascio dell’autorizzazione è più lungo.